Vitigno di vino rosato a Cantine Spelonga

18 Gennaio 2021
Un viaggio alla scoperta dei vini rosati di Puglia

Pur essendo la Puglia terra di ottimi vini bianchi e di grandi rossi, essa è giustamente rinomata per la qualità e la varietà dei suoi rosati, al punto da esserne fortemente caratterizzata a livello identitario. Eppure, fino a qualche anno fa per i rosati, e non solo per quelli prodotti nella nostra regione, tirava aria di crisi.

Tra i motivi di tali difficoltà vi era innanzitutto una falsa percezione del rosato, considerato un vino privo di identità, incapace di suscitare autentiche emozioni e di trasmettere davvero la quintessenza del territorio, veniva considerato un vino mediocre e senza troppe pretese.

Negli ultimi decenni fortunatamente c’è stato un grande cambiamento. Sembra che il rinnovato interesse per i rosati sia partito dalla Francia, che ne produce praticamente in tutti i distretti.

Le ricerche di mercato hanno individuato tra i motivi del ritorno di fiamma per il rosato, il suo ottimo rapporto qualità-prezzo, la sua immagine moderna e giovanile, la sua versatilità di abbinamento col cibo, il suo rispondere al bisogno di novità. Il rosato oggi è alla moda, fa tendenza, si guadagna simpatie e consensi tra i consumatori più esigenti sia in Italia che all’estero.Si è ricreata l’atmosfera giusta per riscoprire la personalità unica e originale di questi vini così attraenti e accattivanti nella bellezza dei colori, nella fragranza dei profumi e nella fresca e rotonda eleganza del gusto.

Come si posiziona il vino rosato pugliese?

Per storia, tradizione, cultura enogastronomica, collocazione geografica e patrimonio vitivinicolo la Puglia può vantare una specialissima vocazione per la produzione di questa tipologia di vini. La presenza dei rosati pugliesi nelle preferenze dei consumatori, non solo italiani, ma di ogni angolo del pianeta, merita di crescere molto di più di quanto sia avvenuto sino ad ora, sulla scia di un ritrovato fascino della nostra regione, in virtù della sua bellezza e dei suoi tesori, anche enogastronomici.

I consumi di vino rosato sono quelli più in crescita sia a livello mondiale, sia nel continente europeo, sia in Italia e le proiezioni per il futuro promettono ulteriori incrementi.

In un’Europa che produce il 75% dei rosati di tutto il pianeta, l’Italia è seconda solo alla Francia per quantità e la Puglia da sola produce il 40% dei rosati italiani. Dunque la Puglia pone sul podio l’Italia, con magnifiche etichette, per di più sapientemente valorizzate e proposte, che hanno raccontato in giro per il mondo la cultura e il fascino di un territorio da sempre fortemente legato alla produzione del vino rosato, solo recentemente giunto all’attenzione necessaria di chi ha maturato la piena consapevolezza che la Puglia è “terra di Rosati”.

Come sono nati i vini rosati pugliesi?

La storia dei rosati pugliesi parte da lontano. Furono probabilmente i coloni greci a insegnare ai contadini salentini come ottenere questi vini con il sistema “a lacrima”, sottoponendo a delicata pigiatura le uve nere raccolte in sacchi, in modo da farle lacrimare. Tale tecnica consentiva di ottenere il mosto fiore da avviare alla fermentazione alcolica senza ulteriore contatto con le bucce. In epoche successive, il mosto da cui realizzare il rosato derivava dalla spremitura soffice, ottenuta facendo pigiare le uve nere dai piedi di donne e fanciulli. D’altra parte, poiché i vigneti ospitavano diverse varietà di viti, si ricavava il rosato da una mescolanza di uve bianche e nere.

Nei primi decenni del XIX secolo il rosato sfuso era molto apprezzato nel Salento dalle famiglie contadine e dalla borghesia rurale, poiché era delicato e adatto a palati raffinati, tanto da essere considerato il vino dell’accoglienza e servito all’ospite di riguardo.

Come viene prodotto il vino rosato in Puglia?

Il primo e fondamentale passaggio per produrre un rosato di qualità è quello di assicurarsi una materia prima di pregio, costituita innanzitutto da uve sane e mature al punto giusto.

Diversamente da quanto accadeva in passato, oggi è vietato dalla legge in tutti i Paesi vinicoli del mondo ottenere un rosato attraverso la mescolanza di uve bianche e nere o di vini bianchi e rossi.

Molti rosati pugliesi sono ottenuti da uve di un solo vitigno, ma non sono pochi quelli che nascono da due o tre varietà sapientemente assemblate. La produzione di rosati di qualità richiede necessariamente che si utilizzino solo uve a bacca nera e solo uve di vitigni vocati per tale tipo di lavorazione. La produzione in zone vocate, le rese contenute, la raccolta di uve sane e mature al punto giusto, creano i presupposti perché il lavoro di cantina possa giungere a risultati di alto livello.

Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono i rosati pugliesi?

Se in altre regioni d’Italia o del pianeta i vini rosati tendono ad avere una fisionomia unica e specifica per ogni territorio, i rosati pugliesi, pur accomunati dalla stessa anima mediterranea, si diversificano in tipologie così varie e distinte da non avere forse uguali nel mondo.

Nelle differenti aree della Puglia vi sono vitigni che hanno retto alla prova del tempo, dimostrandosi straordinariamente adatti alla produzione di rosati di qualità. A questi se ne sono più recentemente affiancati altri, il cui contributo è in via di ulteriore definizione. I rosati pugliesi di qualità sono imbottigliati in numerose DOP e nelle IGP Puglia, Daunia, Murgia, Valle D’Itria, Tarantino e Salento.

Quali sono le caratteristiche visive del rosato pugliese?

I vini rosati possono sorprendere per la solare bellezza, il corpo deciso e la slanciata eleganza. All’esame visivo colpisce la luce cristallina di questi vini, ravvivata da brillanti catene di bollicine nelle versioni spumantizzate. Ancora più ammaliante è il colore dei rosati pugliesi, bello come quello dell’alba e dei tramonti infuocati che si ammirano da queste parti.

È un colore che scaturisce l’interazione degli antociani, della tinta rosso violacea, dei tannini dal cromatismo giallo bruno o giallo arancione e dei polimeri antociani-tannini di tonalità rosso mattone. In generale, si può affermare che l’eventuale presenza di riflessi violacei o fucsia esprime freschezza, quelli di sfumature ramate o mattone è annuncio di maturità.

Nella maggior parte dei casi, i profumi dei migliori rosati pugliesi sono stupendamente freschi e fragranti.

 

Riferimenti letterari
“Una Terra vestita di Rosa – viaggio alla scoperta dei Vini Rosati di Puglia”
Dr. Giuseppe Baldassare – Sommelier e Relatore AIS Puglia

Imbottigliamento del Marilina Rosè a Cantine Spelonga Bottiglie senza etichetta del Marilina Rosè di Cantine Spelonga Bottiglie di Marilina Rosè di Cantine Spelonga

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